Ancora equivoca e subdola la politica turca

Dopo che si è consentito alla Turchia di fornire importanti aiuti economici e militari all'Isis senza esprimere alcun dissenso e senza aver preso alcun serio provvedimento, tenuto anche conto che essa è membro della NATO, oggi tutta la stampa occidentale dà ampio risalto al suo intervento militare in Siria ed Iraq.

Mentre da parte di alcune testate si cerca di minimizzare il precedente comportamento della Turchia definendolo  "scarso contributo" alla lotta all'Isis, ora  si fanno ampi elogi all'intervento definendolo fondamentale nella lotta contro il fondamentalismo islamico. Ci si può chiedere qual'è il motivo del cambiamento di atteggiamento della Turchia e si può rispondere subdolamente che ciò è stato   conseguenza delle sollecitazioni americane e di alcuni attentati verificatisi recentemente nel suo territorio. La verità è invece differente ed è stata, come al solito, ben  mistificata per un pubblico occidentale abituato a recepire  panzane.

La Turchia, intervenedo con l'aviazione in Siria ed Iraq con lo scopo dichiarato di combattere l'Isis , in realtà intende avere delle occasioni per colpire le formazioni curde che allo stato attuale si sono rivelate, insieme alle truppe di Asad, lo strumento più efficace per combattere l'Isis e gli altri gruppi terroristici. Tutto ciò avviene con la benedizione USA che tollera la politica repressiva verso i Curdi in Turchia ed approva le azioni militari contro il Pkk in Iraq.


In definitiva non si dà  nessuna seria prospettiva politica alla lotta dei Curdi per la loro sopravvivenza etnica, si lascia che siano perseguitati e combattuti  dai Turchi,  si continua a fornire armi ai ribelli siriani e si vuol contemporaneamente far credere di contrastare l'Isis.

Come può essere  possibile fare una cosa e nello stesso tempo il suo contrario ?

La risposta sta nei torbidi ed inconfessabili interessi portati avanti dalla politica criminale dei paesi occidentali; il sospetto che gli USA non abbiano serie intenzioni di combattere l'Isis in sé e per sé ma solo per costringerla a rendersi disponibile ad assecondare i loro interessi ed a sbarazzarsi di Asad diviene pertanto sempre più fondato.
 

Puntualizzazioni e commenti - Giugno 2015

I principi umanitari dovrebbero essere fra quelli basilari della nostra civiltà; putroppo di essi si fa spesso un uso perverso per  conseguire finalità inconfessabili.  Si organizzano sommosse con gruppi dissidenti all'interno di uno stato che si vuol destabilizzare, quando poi la polizia e gli altri organi di sicurezza intervengono e di fronte ai manifestanti che sparano  sono costretti a loro volta a sparare si parla di feroce repressione. Il governo di quello stato viene allora definito dittatoriale e si interviene direttamente o indirettamente con il falso alibi delle motivazioni umanitarie.

L'adozione di iniziative umanitarie, quando non riguardano l'operato del singolo ma quello di un organismo pubblico , non possono, come purtroppo spesso accade, essere intraprese in maniera indiscriminata. Uno stato ha  infatti il dovere istituzionale prevalente di tutelare i legittimi interessi dei propri cittadini e non può pertanto intraprendere iniziative "umanitarie" che collidano fortemente con tali interessi. Non dovrebbe pertanto accadere che le frontiere siano cancellate, che un numero indiscriminato di profughi vi possa avere accesso senza  alcun documento di riconoscimento, senza indicare il luogo di provenienza  e senza menzionare l'organizzazione che ha consentito l'espatrio.

L'espediente di dichiararsi rifugiati politici ha successo perchè  la vigente normativa di fatto impedisce di verificare se esistono  i reali requisiti. In tal modo l'umanitarismo si è trasformato in un irresponsabile pietismo progressista che finge di non vedere a quali gravi conseguenze si va incontro.

Ci si accorge  oggi, con atteggiamento farisaico, che l'immigrazione senza controlli ha dato la possibilità d'introdurre in Europa un elevato numero di potenziali terroristi. Nulla però si fà  per porre un freno a questo stato di cose. Perchè? Perchè il traffico di immigrati è un'attività redditizia; redditizia per le cosche criminali colluse con il potere politico e quindi redditizia anche per certi politici. Chi si accaparra i soldi degli immigrati in parte sono gli scafisti, in parte le organizzazioni terroristiche islamiste, in parte i basisti europei che smistano e indirizzano i flussi migratori. Le organizzazioni  pubbliche e private dal canto loro  incassano soldi dello stato, che solo in parte vengono spesi per le opere assistenziali a cui sarebbero  destinati.       

Aggiornamenti dalla Siria

L'Isis continua malgrado i bombardamenti USA ad avere armi e munizioni. Da chi? Da chi sino ad oggi le ha sempre rifornite: Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia e CIA. Diciamo CIA e non USA essendo questa non solo un organismo predisposto alla sicurezza ed allo spionaggio ma, ormai da tempo, un corpo di fatto a se stante che opera con la copertura di potenti lobbies, comprese quelle che producono e commerciano clandestinamente armamenti, prendendo per proprio conto iniziative destinate a restare nell'ombra e svolgendo pertanto una propria politica estera e militare parallela a quella del governo.

Stando così le cose l'Isis, in leggera crisi in Irak continua ad avanzare in Siria dove malgrado le inaudite atrocità (comprese quelle recenti nel campo profughi di Yarmuck) non viene minimamente contrastata dalle forze della cosiddetta coalizione guidata dagli USA. Le atrocità infatti sono ritenute giustificabili se chi le commette è un avversario di Asad.
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Gli sforzi dell'inviato dell'ONU, Staffan De Mistura, di trovare una soluzione alla guerra civile
siriana, o più modestamente di pervenire a tregue temporanee e limitate, per esempio ad Aleppo,e consentire iniziative umanitarie nei confronti della popolazione civile, sono stati vanificati dalle truppe ribelli , dalla miriade di bande Jadiste e dai tagliatori di teste che su istigazione di Turchia ed Arabia saudita hanno respinto qualsiasi proposta.

I Turchi già sterminatori degli armeni ed oppressori dei curdi non hanno infatti scrupoli a far continuare il massacro delle popolazioni siriane e scrupoli non ha nemmeno il democratico re saudita a cui preme innanzitutto lo sterminio di sciiti ed alauiti. Gli uni e gli altri concordano sulla necessità di eliminare Asad che cerca d'impedire i loro progetti criminali. Gli USA d'altra parte non se la sentono di mettersi in contrasto con degli affezionati alleati e la loro realpolitic non tiene in gran conto la tutela delle vite umane; anch'essi quindi contribuiscono a sabotare l'operato di Staffan de Mistura ed ogni iniziativa dell'ONU contrastante con la loro pretesa di egemonia mondiale.
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Papa Francesco ha avuto il coraggio di prendere sul genocidio degli Armeni finalmente una posizione chiara pur sapendo le conseguenze che ne sarebbero derivate. Alla base del suo intervento vi è stato il concetto che la verità va proclamata a prescindere da qualsiasi posizione opportunistica.

Data la portata dell'intervento e la risonanza che avrebbe avuto e le prevedibili tensioni che sarebbero sorte con lo stato fondamentalista turco, non si può minimamente supporre che si sia trattato di un' iniziativa improvvisata da un papa esuberante, nè si può ritenere che il fatto sia avvenuto all'infuori di una strategia politica del Vaticano. Inoltre è assai probabile che ci possa essere stata una correlazione tra la recente visita del papa in Turchia e quanto poi è accaduto.

La sortita del papa avviene mentre da più parti si fanno pressioni per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Lo vogliono gli USA ed alcuni stati europei, come l'Italia, pedissequamente allineati con la politica estera americana. L'ingresso della Turchia in Europa avrebbe infatti la finalità di rafforzare all' interno di essa le tendenze filoamericane; in altre parola il controllo USA sull' Europa con la presenza della Turchia, suo fedele e ben armato alleato, avrebbe un ulteriore rafforzamento. D'altra parte l'entrata nella UE della Turchia che, tranne una ben piccola parte, non è geograficamente europea e tanto meno lo è culturalmente, ha come secondo scopo di constituire un antecedente per consentire subito dopo l'adesione dello stato sionista d'Israele.

Se si osserva da vicino la politica della Turchia si constata non solo il diniego di riconoscere il genocidio degli Armeni , ma anche altri fatti deplorevoli:

a) La dura repressione nei confronti della minoranza curda a cui si interdice l'uso della lingua e di cui si nega anche l'esistenza di una cultura nazionale.

b) Le limitazioni alla libertà religiosa creando crescenti difficoltà ai gruppi cristiani ed ebraici.

c) La carenza di tutele e di possibilità di difesa nel diritto penale per "reati" politici.

d) Il sostegno sia palese che recondito ai gruppi fondamentalisti e terroristici che in Siria ed Iraq
massacrano cristiani e sciiti e devastano chiese e moschee.

In tali condizioni papa Francesco mentre ha rimarcato la responsabilità morale di un sistema di governo che si ostina a non riconoscere quello che è stato definito il primo genocidio dell'epoca contemporanea, ha indirettamente e senza nominarle richiamato l'attenzione su tutte le gravi controindicazioni che sussistono per l'ingresso della Turchia in Europa, il cui scopo è solamente quello di favorire le mire scellerate degli USA e della NATO.

Puntualizzazioni e commenti

I principi umanitari dovrebbero essere fra quelli basilari della nostra civiltà; putroppo di essi si fa spesso un uso perverso per  conseguire finalità inconfessabili. 

Si organizzano sommosse con gruppi dissidenti all'interno di uno stato che si vuol destabilizzare, quando poi la polizia e gli altri organi di sicurezza intervengono e di fronte ai manifestanti che sparano  sono costretti a loro volta a sparare si parla di feroce repressione. Il governo di quello stato viene allora definito dittatoriale e si interviene direttamente o indirettamente con il falso alibi delle motivazioni umanitarie.

L'adozione di iniziative umanitarie, quando non riguardano l'operato del singolo ma quello di un organismo pubblico, non possono, come purtroppo spesso accade, essere intraprese in maniera indiscriminata. Uno stato ha  infatti il dovere istituzionale prevalente di tutelare i legittimi interessi dei propri cittadini e non può pertanto intraprendere iniziative "umanitarie" che collidano fortemente con tali interessi.

Non dovrebbe pertanto accadere che le frontiere siano cancellate, che un numero indiscriminato di profughi vi possa avere accesso senza  alcun documento di riconoscimento, senza indicare il luogo di provenienza  e senza menzionare l'organizzazione che ha consentito l'espatrio. L'espediente di dichiararsi rifugiati politici ha successo perchè  la vigente normativa di fatto impedisce di verificare se esistono i reali requisiti.

In tal modo l'umanitarismo si è trasformato in un irresponsabile pietismo progressista che finge di non vedere a quali gravi conseguenze si va incontro. Ci si accorge  oggi, con atteggiamento farisaico, che l'immigrazione senza controlli ha dato la possibilità d'introdurre in Europa un elevato numero di potenziali terroristi. Nulla però si fà  per porre un freno a questo stato di cose. Perchè? Perchè il traffico di immigrati è un'attività redditizia; redditizia per le cosche criminali colluse con il potere politico e quindi redditizia anche per certi politici.

Chi si accaparra i soldi degli immigrati in parte sono gli scafisti, in parte le organizzazioni terroristiche islamiste, in parte i basisti europei che smistano e indirizzano i flussi migratori. Le organizzazioni  pubbliche e private dal canto loro  incassano soldi dello stato, che solo in parte vengono spesi per le opere assistenziali a cui sarebbero  destinati.

Propaganda e giornalismo

Quante centinaia di migliaia di civili, e quindi quante decine di migliaia di bambini, sono morti in Europa durante la seconda guerra mondiale a seguito dei bombardamenti anglo-americani? Morti non  perchè le bombe che venivano lanciate  non fossero  intelligenti  ma perchè oltre agli obbiettivi s'intendeva deliberatamente uccidere anche i civili.

Lo scopo non era recondito ma era palesemente dichiarato ed era quello di terrorizzare la popolazione in modo da indurla a far cessare a tutti i costi il proseguimento della guerra.
Oggi si assiste in Siria ad una guerra con morte di numerosi civili e quindi anche di bambini. Ma si può pensare di scatenare un'insurrezione da combattere essenzialmente dentro i centri abitati uccidendo solo militari? I Fratelli Musulmani di Siria e gli altri gruppi fondamentalisti, sobillati, finanziati ed armati dagli USA e loro alleati hanno forse la prerogativa di combattere dentro le città, anche con mezzi pesanti, senza uccidere nessun civile ? I civili sono ammazzati esclusivamente dalle truppe di Assad, presentato alla credulona opinione  pubblica occidentale come una specie di orco che ogni mattina decide quanti bambini assassinare ?


Infine si scopre che anche durante i bombardamenti  americani contro il  "califfato"  vengono uccisi dei civili  e dei bambini, ma siccome gli americani sono i buoni  tutto ciò va considerato come un inconveniente  giustificabile e necessario.


Le deprecazioni e le deplorazioni per le stragi criminali compiute dall'ISIS si ripetono giorno dietro giorno ed i commenti degli organi d'informazione occidentale, privi di reale conoscenza dei problemi e finalizzati ad una propaganda politica tendenziosa, sono sempre gli stessi: le forze del male scatenate dal fanatismo religioso devono essere sgominate e spetta alla coalizione dei buoni, guidati dagli USA, assumere questo compito.

In tal modo si sorvola, e si cerca di far dimenticare ad una pubblica opinione di disattenti , due fatti che non possono essere sottaciuti: in primo luogo si deve tener presente che l'ISIS si è costituito con la fusione di varie bande finanziate ed armate dai paesi occidentali, dalla Turchia,dall'Arabia Saudita e dal  Qatar e rinfoltite dall'apporto di gruppi terroristici libici e di migliaia di europei a cui è stato consentito impunemente il transito e l'accesso in Siria; in secondo luogo non si deve dimenticare che, prima ancora che l'ISIS si costituisse, eccidi di vario genere erano stati effettuati sia da parte di gruppi islamisti che decapitavano e crocifiggevano sciiti e cristiani sia da parte dell'esercito degli insorti che fucilava ( e tuttora fucila) i soldati lealisti catturati. In  questi casi però nessuno scandalo e nessuna deplorazione perchè qualsiasi mezzo è lecito per combattere contro la Siria di Asad, questo mostro che non accetta il nuovo ordine mondiale.


Le torbide vicende di Vanessa Marzullo e Greta Romelli hanno evidenziato ancora una volta gli intrighi, le omertà, le complicità, le ipocrisie, i depistaggi, in cui sono stati coinvolti, in questa vicenda come in altre, i servizi di sicurezza italiani e le autorità di governo. Senza entrare nel merito  delle responsabilità specifiche di queste due ragazze impropriamente definite "cooperanti" e bonariamente presentate come sprovvedute ed ingenue, resta il fatto inoppugnabile che in Italia ed Europa chiunque vuol recarsi in Siria per /dare una mano/ agli oppositori del governo di Assad può farlo in piena libertà e senza alcun controllo; le frontiere turche sono sempre disponibili al transito ed al rifornimento, anche di armi, di qualsiasi Jiadista, di qualsiasi terrorista e di qualsiasi  sprovveduto che vada ad ingrossare le schiere degli oppositori al regime siriano.

Discriminare in queste schiere quelle buone  e quelle cattive è un puro sofisma come dimostra il caso ISIS  in cui varie bande, in un primo momento ritenute affidabili, e pertanto abbondantemente finanziate ed armate, si sono successivamente fuse e rese autonome per costituire il Califfato. Deve essere comunque chiaro che un califfato ( o qualcosa di molto simile) è anche nei progetti dei ribelli siriani che sono senza eccezioni appartenenti ai gruppi fondamentalisti dei Fratelli Musulmani e dei salafiti.

E' pertanto una grande bugia affermare che gli oppositori siriani al regime di Assad si battano per la democrazia; essi si battono contro lo stato laico per introdurre la sharia che comporta la perdita di cittadinanza di quanti non siano musulmani e forti limitazioni alla libertà religiosa. Vanessa Marzullo e Greta Romelli, come dimostrano foto di manifestazioni di piazza,erano in Italia attiviste fanatiche della lotta ad Assad e palesi simpatizzanti dei gruppi fondamentalisti. Il maggior apporto da esse  dato, non sono state le presunte collaborazionu umanitarie ma l'oneroso prezzo del riscatto (si parla di 10-12 milioni di euro) versato dallo stato italiano che in tal modo ha dato un apprezzabile contributo al potenziamento dei criminali Jiadisti.
 

Subdoli, equivoci ed inconcludenti interventi armati in Siria ed Irak da parte di USA e consociati.

Per fare il punto dell'attuale situazione del Califfato in Siria ed Irak è necessario basarsi su alcuni incontrovertibili dati di fatto:
1°- Le truppe del califfato sono costituite da jadisti appartenenti a varie bande islamiste che sono state finanziate ed armate da Usa, Francia, Turchia, Qatar ed Arabia Saudita allo scopo di tentare di abbattere il governo siriano di Assad.

2°- Tutte le atrocità  commesse da queste bande in Siria contro cristiani e sciiti, sono state per tanto tempo cinicamente ignorate o ritenute irrilevanti  perchè nella logica criminale degli USA e dei loro alleati  quel che conta è la guerra contro Assad.

3°-  Pertanto si sono lasciati partire dall'Europa miglia di volontari per confluire nelle schiere di coloro che sono stati ritenuti criminali solo dopo le decapitazioni di alcuni americani.

4°- Le bande armate anti- Assad, rinfoltite e rifornite di potenti e sofisticati armamenti di provenienza occidentale, si sono ad un certo punto ritenute così forti ed organizzate da costituire un proprio stato indipendente con la conquista di  territori della Siria e dell'Irak.
 
A questo punto USA e consoci si sono accorti che la situazione era loro sfuggita di mano e non riuscivano più a controllarla.  I provvedimenti presi per un'azione di contrasto sono risultati però contradittori,  subdoli e potenzialmente in grado di non risolvere ma di aggravare ancor più la situazione.
Infatti mentre si crea una consociazione d'intervento internazionale   si deve prendere atto che al proprio interno ci sono gli stati che alla formazione del Califfato  hanno   fornito ogni sorta di mezzi economici e militari. Il rischio è che Turchia, Qatar, Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Giordania,ecc., mentre ufficialmente partecipano ad azioni di contrasto sotto banco tendano a sabotarne i risultati  continuando  a fornire  clandestinamente al Califfato i mezzi necessari per resistere.
Un secondo aspetto che avevamo già evidenziato in una  precedente occasione riguarda l'intervento di bombardieri USA in Siria. Questo è avvenuto senza l'accordo con il governo di Damasco e pertanto in palese violazione del diritto internazionale. Ma l'intervento è illegale anche per un altro motivo:  in questa, come in precedenti  occasione, gli USA hanno messo insieme una coalizione internazionale senza alcun mandato dell'ONU. E' ormai sotto gli occhi di tutti che gli USA si ritengono, mentre parlano di democrazia  di giustizia e libertà, completamente svincolati dal diritto internazionale e dal rispetto della normativa ONU. La potenza economica e militare che essi detengono li autorizza a stabilire chi sono i buoni e i cattivi ed a porsi (come ripetutamente in questi giorni ha detto Obama) alla guida del mondo ; chi non approva va eliminato.

Come era  facile prevedere, e come avevamo in precedenza previsto, i bombardamenti illegali sulla Siria  hanno provocato le dure reazioni di Iran e Russia.
Il governo iraniano ha dichiarato che non intende unire le proprie forze militari con quelle della coalizione  in quanto vi sono fondati indizi per ritenere che il fine recondito ed effettivo non sia tanto di combattere il Califfato quanto di portare la guerra in Siria per poi abbattere Assad.
Il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrof, ha recentemente dichiarato all'Assemblea generale dell'Onu che i bombardamenti in Siria senza il consenso del governo siriano è una violazione del diritto internazionale e che il vero scopo degli USA è quello di perseguire nel Medio Oriente i propri interessi, non di riportare la pace. Il giorno seguente lo stesso ministro ha dichiarato che se l'intervento militare in Siria dovesse essere rivolto anche contro le forze regolari siriane la Russia sarebbe costretta ad  in prima istanza ad intervenire con massicci ed efficaci forniture di armi al governo di Assad.

Gli USA avrebbero, con la solita arroganza, affermato che per bombardare in Siria non è necessaria l'autorizzazione di un governo che non è legale. Gli USA fanno finta di non sapere che il governo siriano è riconosciuto dall'Onu che l'otto settembre scorso ha dato incarico all' inviato speciale Staffan de Mistura  di incontrarsi a Damasco con Assad. Che i bombardamenti in Siria siano un atto illegale lo ha dichiarato il 25 settembre anche Carla Del Ponte membro della Commissione Indipendente dell'ONU sui crimini di guerra, la quale ha esplicitamente affermato: "L'attacco USA in Siria è una violazione del diritto internazionale".

Cosa vogliono gli USA in ucraina

Gli organi d'informazione, conoscendo l'appiattimento culturale e l'apatia dei  popoli dell'occidente, sottoposti a decenni di propaganda disinformativa, pensano che ormai si possano propinare notizie totalmente in contrasto con la verità e l'evidenza.

Cosa si ripromettono infatti gli USA in Ucraina è evidente senza ombra di dubbio. Essi pretendono che la Russia abbia un confinante ostile, aggregato alla Nato e quindi con basi militari americane. Infatti la Russia, che non accetta l'egemonia globale degli USA,  deve essere progressivamente accerchiata e isolata, in attesa di attuare un crollo dell'attuale sistema di governo, procedere ad uno smembramento territoriale e creare una serie di governi fantoccio filoamericani.

Dopo lo schieramento di missili sui confini polacchi e dei paesi baltici Putin è cosciente che l'accerchiamento va bloccato prima che sia troppo tardi  anche a costo di correre gravi rischi.

Putin e la classe dirigente russa sanno che americani ed occidentali vanno fermati subito o mai più.
In tale situazione ancora una volta il governo italiano, privo di un'opinione propria,  si è allineato supinamente alle direttive americane. Le innovazioni in politica estera promesse dall'ex sindaco di Firenze, miracolosamente trasformato in Presidente del Consiglio con l'appoggio di Obama e della Merkel , non hanno avuto, come era facile immaginare, alcun seguito.

G.O. 09/03/2014

--==(O) ==--

Inizia una nuova guerra fredda

Avevamo recentemente scritto a proposito dell'Ucraina: "La Russia non lascerà correre,non starà a guardare".

I fatti ci hanno dato ragione perchè l'affermazione derivava non da un presunto intuito geniale ma da un ovvio esame della realtà. Potrebbe la Russia restare indifferente a quel che accade al di là del proprio confine, dove ha importanti basi militari e dove esiste nella zona dell' Est una popolazione prevalentemente di lingua russa ?

Può la Russia ignorare che il nuovo governo ucraino si collochi  in  posizioni nettamente antirusse assumendo un atteggiamento persecutorio nei confronti dei cittadini di origine russa ai quali  vorrebbe negare persino  l'uso della propria lingua? Il rafforzamento delle basi militari era pertanto prevedibile ed anche l'aumento del controllo del territorio circostante.

Al contrario degli USA che dichiarano appoggio incondizionato al nuovo governo, sottintendendo che potrebbero se necessario intervenire, la Russia continua ad usare una tattica basata più sui fatti che sulle minacce e le frasi roboanti utilizzat e da Kerry ed Obama. Putin non ha espresso solidarietà ai gruppi di armati filorussi di Belbek o di Sebastopoli che si impossessano di uffici pubblici e di aeroporti, ma non li ha nemmeno contrastati.

In questa fase Putin non ritiene che esistano ancora le condizioni per un intervento diretto e lascia spazio (e certamente concede aiuti) ai gruppi filorussi. Mentre nelle basi russe  affluiscono uomini e  mezzi per essere pronti a qualsiasi evenienza. Nel frattempo i falchi americani spingono incoscientemente verso un conflitto  con la Russia convinti che il loro potenziale bellico, in particolare atomico, sia  nettamente superiore. Essi dimenticano che Putin ( che non sono riusciti ad eliminare malgrado l'enorme finanziamento ai gruppi d'opposizione) durante questi anni invece di fare discorsi minacciosi e arroganti ha sempre usato il linguaggio  della moderazione e, senza molto rumore, rimetteva in funzione il grande armamentario bellico ereditato dall'URSS e ne produceva di nuovo.

Tale moderazione non ha impedito  con grande fermezza a  Putin di opporsi  al Consiglio di sicurezza dell'ONU ad un'intervento militare in Siria, né ha impedito  la fornitura di mezzi finanziari e militari. La Siria ha da lunga data sempre avuto ottimi rapporti con la Russia e questa possiede a Tartus la sua unica base aeronavale del Mediterraneo. Mettere in Siria un governo fantoccio significa anche, per gli americani, sbarazzarsi di questa base. A questo punto c'è il rischio che la situazione dell'Ucraina, programmata e finanziata dagli USA e dall'UE, diventi simile a quella siriana, solo simile perchè le conseguenze ed i pericoli sarebbero assai più gravi.

 28/02/2014

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Ucraina

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