La Siria paese multietnico e multireligioso ha circa 17 milioni di abitanti; a questi si sono aggiunti in tempi più o meno recenti 700 mila libanesi sfuggiti alle incursioni israeliane, 500 mila palestinesi che sono sopravvissuti alle devastazioni ed alle stragi della loro terra e circa 2 milioni di iracheni terrorizzati da quanto accade in Iraq dopo l' "esportazione della democrazia". Noi Italiani che siamo assillati dagli sbarchi di qualche migliaio di extracomunitari dell'Africa dovremmo renderci conto di quali e quanti gravi problemi si è dovuto far carico il governo siriano. Le scuole sono state aperte ai nuovi bambini, l'assistenza sanitaria, nei limiti del possibile, è stata data a tutti, e poi gli alloggi, l'alimentazione, l'ordine pubblico,ecc.
E mentre la Siria è gravata da questo stato di cose deve anche stare all'erta per le accuse d'essere
quelli non disposti ad assecondare gli interessi e le direttive politiche della superpotenza imperialista uno "stato canaglia" e per le minacce d'interventi armati americani ed israeliani. (Stati canaglia sono tutti americana). Inoltre gli organi d'informazione occidentali si guardano bene dal dire che:
- In Siria è attualmente garantita la libertà religiosa e che i cristiani non subiscono persecuzioni ed uccisioni che si sono vefificati in altri paesi.
- Il Vice Presidente siriano è una donna, nel Parlamento il 13% è composto di donne, donne sono alcuni ministri ed ambasciatori. Nelle scuole, nelle università, negli uffici pubblici, nelle forze armate ci sono donne.
- La crescita economica, malgrado tutto è passata dal -1% nel 2000 al 6,!% nel 2008.
Tuttavia è evidente che con notevoli problemi interni, continue minacce esterne, infiltrazioni di servizi segreti occidentali ed israeliani per attività di corruzione, sobillazione e provocazione, con tensioni sul confine israeliano e libanese, la vigilanza è assidua, i controlli spesso indispensabili, mentre le forze di polizia e l'esercito devono essere sempre presenti e stare all'erta.
Ora cosa è successo?
anche in Siria dove, abbiamo visto, le carenze e le difficoltà non mancano. A ciò si sono aggiunti problemi etnici e gli eventi di Tunisia, Libia ed Egitto ed il generale sommovimento di tutto il mondo arabo ha generato suggestioni religiosi allo stato latente che hanno avuto modo di emergere più che nel passato.
In particolare i Sunniti, che sono il gruppo musulmano più numeroso, sono da tempo insofferenti di vedere col Presidente al-Assad una consistente fetta del potere gestita dagli alawiti e ritengono che il momento può essere propizio per ribaltare la situazione. Dal loro canto Americani ed Israeliani ne hanno approfittato per reallizzare il vecchio disegno di togliersi di mezzo un personaggio scomodo che fino ad oggi è riuscito a bloccare le loro mire nel Vicino Oriente. Senza al-Assad l'accaparramento israeliano delle alture del Golan potrebbe divenire definitivo con la possibilità
di ulteriori allargamenti da giustificare con la sicurezza dei confini. Senza al-Assad gli Americani possono auspicare un governo siriano antiiraniano disposto a mettersi sotto la loro protezione ed a concedere basi per ulteriori guerre future.
Gli infiltrati tra gli immigrati iracheni sono stati ben armati, l'opera di sobillazione dei sunniti siriani è a buon punto, si può pertanto ben sperare. Sperare in particolare cosa? Dopo le esperienze americane in Vietnam, in Iraq, in Afganistan,l'unica cosa che si può ragionevolmente sperare è un nuovo disastro.