A proposito di Padre Paolo Dall'Oglio
Non vi è alcun dubbio che Padre Paolo Dall'Oglio sia un uomo coraggioso e convinto delle proprie idee ma tale constatazione non può significare che queste idee e i conseguenti comportamenti debbano necessariamente essere ritenuti giusti e condivisibili. Il gesuita Padre Dall'Oglio è stato un prete a "ruota libera" che, al di fuori delle regole del suo ordine religioso ed in contrasto frequente con le direttive della gerarchia cattolica, ha ritenuto legittimo intraprendere una sua personale attività di dialogo interconfessionale con il mondo musulmano di Siria.
Attività questa assai complessa e delicata che un prete cattolico non può gestire per proprio conto ignorando tra l'altro che in Siria è tuttora presente un nunzio apostolico. Le sue iniziative non si sono limitate a stabilire rapporti pacifici, amichevoli e dove possibile di collaborazione ma spesso ha assunto atteggiamenti sincretistici difficilmente conciliabili con la teologia ufficiale della Chiesa.
Ciò facendo non si è reso conto di mettersi in contrasto non solo con l'ortodossia cattolica ma anche con quella musulmana rappresentata dal sunnismo e, cosa ancora più grave, non ha preso le dovute precauzioni nei confronti dell'estremismo fondamentalista dei Fratelli Musulmani, e dei vari gruppi jihadisti.
Un altro errore di non lieve portata è stato quello di schierarsi a favore degli insorti contro il governo di Asad entrando così in collisione con tutte le gerarchie religiose delle varie confessioni cristiane di Siria che vedono in Asad il difensore della libertà religiosa. Come può un prete concepire di essere a favore di chi vuole istaurare un sistema politico basato sulla sharia che automaticamente restringe le libertà religiose dei non musulmani e riduce i cristiani a cittadini di seconda categoria ?
Ed è plausibile che un prete gesuita pretenda di portare avanti una sua personale iniziativa religiosa e politica senza dover rendere conto a nessuno ? Per un religioso cristiano che ha la presunzione di andare a colloquiare anche con gli jihadisti tagliatori di teste e crocifissori di cristiani, il rapimento, avvenuto due anni fà, era quasi inevitabile.
Per questioni puramente umanitarie dobbiamo evitare di dire" chi è causa del suo mal pianga se stesso" e dobbiamo auspicare che Padre Dell'Oglio, se è ancora vivo, torni presto in libertà, una libertà che gli consenta, abbandonando ogni forma di protagonismo, di meditare con modestia agli errori del proprio operato e rientrando nelle regole che un prete cattolico deve rispettare.
31/07/2015