I gas asfissianti
Il primo gas asfissiante ad essere usato fu il cloro emesso il 22 aprile del 1915 dai Tedeschi contro una divisione francese dislocata sul fronte britannico nel tratto compreso tra Langemark e Bixschoote. L'effetto di queste prime emissioni contro truppe impreparate ed indifese fu terrificante non solo per il numero di vittime ma anche per il senso di paura ed inquietitudine che provocò nelle truppe.
Nessuno però pensò allora di scandalizzarsi e di protestare contro l'operato dei Tedeschi presso organismi internazionali, ci si preoccupò invece di correre ai ripari inventando sistemi protettivi e mettendo in atto a loro volta la produzione di gas tossici e dei metodi idonei alla loro utilizzazione. Dopo non molto tempo infatti gli Inglesi erano già in grado, sia pur con molte difficoltà, di usare bombole di cloro sui campi di battaglia.
Nell'estate del 1915 i Tedeschi perfezionarono la loro tecnica utilizzando speciali proiettili di artiglieria ripieni di un liquido che a seguito dell'esplosione evaporava formando un gas tossico. Un vasto impiego di tali proiettili con sostanze ad effetto lacrimogeno fu fatto il 24 settembre 1915 nella battaglia di Loos in cui gli Inglesi contrapposero nubi di cloro. Alla fine del 1915 i Tedeschi in prossimità della Manica utilizzarono una nuova sostanza, il fosgene, dopo un'intensa azione di artiglieria e largo impiego di gas lacrimogeni.
L'effetto fu scarso perchè gli Inglesi disponevano di discrete maschere.Nel frattempo gli studi per ottenere degli agressivi chimici sempre più efficaci proseguivano e con essi parallelamente i sistemi di protezione. Il fosgene veniva pertanto sostituito dall'iprite che attacca occhi e polmoni ed ha inoltre effetto vescicatorio.
Gli austriaci sul fronte italiano il 29 giugno 1916 tra S.Michele e S.Martino del Carso con un'emissione di gas cloro causarono perdite di oltre 5000 uomini di cui 3000 morti. Il servizio chimico militare riuscì però a fornire al nostro esercito fosgene e lacrimogeni che negli ultimi tempi della guerra dettero buoni risultati con proiettili d'artiglieria. L'esercito italiano li utilizzò in particolare durante la conquista della Bainsizza. Il 15 giugno 1918 gli austriaci iniziarono un attacco in grande stile su tutto il fronte compreso tra l'Astico ed il mare. Furono riversati sulle linee italiane circa 600.000 proiettili con un successo non proporzionato allo sforzo profuso in quanto i soldati italiani,adeguatamente addestrati, seppero fare buon uso dei respiratori inglesi di cui furono dotati. Durante l'avanzata italiana della fine d'ottobre 1918 furono rinvenuti più di due milioni di proiettili di artiglieria abbandonati dagli austriaci.
L'uso militare dei gas tossici era stato considerato durante tutto il periodo della guerra un mezzo bellico "normale".
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Bisognerà attendere sino al 1925 per pervenire ad una convenzione internazionale relativa all'impiego militare dei gas tossici. Tale convenzione non ne vietò però totalmente l'uso in quanto col principio di "reciprocità" se uno dei belligeranti li utilizzava l'avversario acquistava piena libertà d'azione.In tal modo tutti gli stati in grado di poterlo fare si munirono, con la giustificazione della "reciprocità", di gas tossici più o meno efficaci.
Infine il 29 aprile 1997 è stata emanata una nuova convenzione internazionale per vietare la fabbricazione, lo stoccaggio e l'utilizzo di sostanze tossiche per scopi militari. Con altre convenzioni sono state vietate la guerra batteriologica e le bombe a "grappolo". Tutti questi strumenti bellici sono stati denominati armi di sterminio di massa.
Il benpensante sarà a questo punto soddisfatto nel prendere atto che finalmente i principi umanitari hanno prevalso. A tal proposito è però necessario fare qualche riflessione tenendo presente che i principi umanitari vengono sempre più strumentalizzati ed ipocritamente chiamati in causa per dare copertura ad agressioni militari nei confronti di stati che s'intende tenere sotto controllo.Il divieto di armi chimiche e batterilogiche, insieme a qualche altro divieto, pur essendo infatti valido in linea di principio, e se venisse da TUTTI seriamente rispettato, ha un aspetto subdolo che il grande pubblico generalmente non recepisce.
E' evidente infatti che l'arma nucleare, come dimostrano Hiroshima e Nagasaki, e come ognuno sa, è il più efficace mezzo militare di sterminio di massa, che in quanto tale ovviamente comporta un elevatissimo numero di perdite tra la popolazione civile. Ebbene, agli stati che si sono riservati il privilegio di detenere quest'arma di sterminio di massa, negandolo agli altri, i gas asfissianti sono motivo di preoccupazione in quanto, pur non avendo gli effetti devastanti delle bombe atomiche, costituiscono tuttavia un discreto mezzo di potenziale ritorsione.
Conclusione: smettiamola di farci prendere per...il naso; se si devono veramente bandire le armi di sterminio di massa si bandiscano anche tutte le armi nucleari.
04/10/2013
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