Ancora equivoca e subdola la politica turca

19/08/2015 : 09:52

Ancora equivoca e subdola la politica turca

Dopo che si è consentito alla Turchia di fornire importanti aiuti economici e militari all'Isis senza esprimere alcun dissenso e senza aver preso alcun serio provvedimento, tenuto anche conto che essa è membro della NATO, oggi tutta la stampa occidentale dà ampio risalto al suo intervento militare in Siria ed Iraq.

Mentre da parte di alcune testate si cerca di minimizzare il precedente comportamento della Turchia definendolo  "scarso contributo" alla lotta all'Isis, ora  si fanno ampi elogi all'intervento definendolo fondamentale nella lotta contro il fondamentalismo islamico. Ci si può chiedere qual'è il motivo del cambiamento di atteggiamento della Turchia e si può rispondere subdolamente che ciò è stato   conseguenza delle sollecitazioni americane e di alcuni attentati verificatisi recentemente nel suo territorio. La verità è invece differente ed è stata, come al solito, ben  mistificata per un pubblico occidentale abituato a recepire  panzane.

La Turchia, intervenedo con l'aviazione in Siria ed Iraq con lo scopo dichiarato di combattere l'Isis , in realtà intende avere delle occasioni per colpire le formazioni curde che allo stato attuale si sono rivelate, insieme alle truppe di Asad, lo strumento più efficace per combattere l'Isis e gli altri gruppi terroristici. Tutto ciò avviene con la benedizione USA che tollera la politica repressiva verso i Curdi in Turchia ed approva le azioni militari contro il Pkk in Iraq.


In definitiva non si dà  nessuna seria prospettiva politica alla lotta dei Curdi per la loro sopravvivenza etnica, si lascia che siano perseguitati e combattuti  dai Turchi,  si continua a fornire armi ai ribelli siriani e si vuol contemporaneamente far credere di contrastare l'Isis.

Come può essere  possibile fare una cosa e nello stesso tempo il suo contrario ?

La risposta sta nei torbidi ed inconfessabili interessi portati avanti dalla politica criminale dei paesi occidentali; il sospetto che gli USA non abbiano serie intenzioni di combattere l'Isis in sé e per sé ma solo per costringerla a rendersi disponibile ad assecondare i loro interessi ed a sbarazzarsi di Asad diviene pertanto sempre più fondato.
 

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